Aristotele traduzione “Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura”

Aristotele traduzione “Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura”

E perfino circa quegli esseri che non presentano attrattive sensibili, tuttavia, al livello
dell’osservazione scientifica, la natura che li ha foggiati offre grandissime gioie a chi sappia
comprenderne le cause, cioè sia autenticamente filosofo. Sarebbe del resto illogico e assurdo,
dal momento che ci rallegriamo osservando le loro immagini poiché al tempo stesso vi
riconosciamo l’arte che le ha foggiate, la pittura o la scultura, se non amassimo ancor di più
l’osservazione degli esseri stessi così come sono costituiti per natura, almeno quando siamo in
grado di coglierne le cause.
Non si deve dunque nutrire un infantile disgusto verso lo studio dei viventi più umili: in tutte le realtà naturali v’è qualcosa di meraviglioso.
E come Eraclito, a quanto si racconta, parlò a quegli stranieri che desideravano rendergli
visita, ma che una volta entrati, ristavano vedendo che si scaldava presso la stufa di cucina (li invitò ad entrare senza esitare : «anche qui — disse — vi sono dèi»), così occorre affrontare
senza disgusto l’indagine su ognuno degli animali, giacché in tutti v’è qualcosa di naturale e di bello.
Non infatti il caso, ma la finalità è presente nelle opere della natura, e massimamente: e il fine in vista del quale esse sono state costituite o si sono formate, occupa la regione del bello. Se poi qualcuno ritenesse indegna l’osservazione degli altri animali, nello stesso modo dovrebbe giudicare anche quella di se stesso; non è infatti senza grande disgusto che si vede di che cosa sia costituito il genere umano: sangue, carni, ossa, vene, e simili parti.
Similmente occorre ritenere che quando si discute intorno a una parte o a un oggetto qualsiasi non si richiama l’attenzione sulla materia né si discute in funzione di essa, bensì della forma totale: si parla, per esempio, di una casa, ma non dei mattoni, della calce, del legno; e allo stesso modo – quando si tratta della natura – si parla della totalità sintetica della cosa stessa, non di quelle parti che non si danno mai separate dalla cosa stessa cui appartengono.

Aristotele – De partibus animalium I,( A), 5, 645 a





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.