MEDHELAN – INTERNATIONAL COVER CONTEST: I VINCITORI

MEDHELAN – INTERNATIONAL COVER CONTEST: I VINCITORI

Si conclude il concorso per la realizzazione della cover della nuova Graphic Novel di Edizioni Star Comics: Medhelan – La favolosa storia di una terra  presentata in prima mondiale a Milano Expo 2015.

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Selezionate dalla giuria del Medhelan International Cover Contest (MIIC di cui vi scrivemmo qui) tra i candidati di ben diciotto paesi del mondo, le cinque illustrazioni finaliste ad opera di Julian Marco Peters, Federico Penco, Antonio Abbate, Simone Stassano e Gian Luca Elasti si candidano per la selezione finale presieduta dalla Direttrice Editoriale Claudia Bovini dell’esclusiva  Cover del volume Medhelan – la favolosa storia di una terra, la nuova graphic novel di Edizioni Star Comics presentata in prima mondiale a Milano Expo 2015.

Edizioni Star Comics e Parco Nord Milano con il Patrocinio di EXPO 2015 in collaborazione con Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Milano Lingue e il media partner QN Il Giorno, ringraziano tutti i partecipanti al concorso.

Sotto, il dettaglio delle cinque opere finaliste complete dell’approfondimento personale degli autori.

DUOMO DI PIOPPI

di Julian Marco Peters (Canada)

L’immagine rappresenta una fila di pioppi al margine di un fiume – una vista comune sulle rive del fiume Po e suoi affluenti, includendo i tanti corsi d’acqua che una volta fluivano attraverso quella che ora è la regione metropolitana di Milano. La fila di pioppi è riflessa nell’acqua, dove formano un’immagine rovesciata della facciata del Duomo, la più importante costruzione iconica di Milano. Riflessi nell’acqua sono anche i fili elettrici del sistema tramviario di Milano, dal quale vediamo incrociata la vista del cielo dal livello della strada. Sulla parte destra dell’immagine, lungo la riva del fiume, un cinghiale selvatico è venuto a bere. Il cinghiale selvatico era un totem tribale degli Edui, una delle originarie popolazioni celtiche che si dice abbiano fondato Milano, e la scrofa semilanuta era un simbolo iniziale della città. In questa immagine, il cinghiale selvaggio sta come un’incarnazione del primordiale istinto selvaggio della valle del Po. L’avvicinamento del fantino sulla sinistra con una lancia a riposo sulla sua spalla, è un cacciatore con le sue visioni sul cinghiale che sta bevendo. Il significato del dipinto può perciò essere visto come una manifestazione condensata della tendenza distruttiva dell’umanità per quanto riguarda la natura. Preso come un tutto, questa immagine del Duomo di Pioppi richiama la foresta, sacra ai celti, sulla quale Milano è costruita, e il collegamento e scollegamento secolare tra la città moderna e il suo patrimonio naturale.

IL PONTE

di Federico Penco (Italia)

Il titolo della mia opera ha un significato sia visivo (in effetti il ponte c’è) che simbolico. Il ponte metaforicamente vuole essere un collegamento tra diverse ere temporali, tra diverse visioni del mondo. E’ un ponte che collega il passato ancestrale con il presente e si proietta verso il futuro. Il ponte è un collegamento, è il sottile filo conduttore che guida la storia di Milano. Si parte, in primo piano, con i primi insediamenti celtici e con la relativa conquista da parte dei romani, si prosegue con l’edificazione medievale del Duomo di Milano e ci si proietta verso il futuro in una ipotesi di città ecosostenibile, che rivendica nella sua modernità l’equilibrio con la natura.

PRESENTE E PASSATO

di Antonio Abbate (Italia)

Per la realizzazione della mia illustrazione sono partito da un’idea semplice: unire il passato e il presente, in un disegno che fosse al tempo stesso evocativo e interessante. Così come nella graphic novel, ci troviamo di fronte molteplici protagonisti appartenenti alle categorie più diverse: dal ragazzo dei nostri giorni al guerriero celtico, dal cavaliere romano agli animali del bosco. Tutti protagonisti e tutti testimoni, a modo loro, di una città che è cambiata e si è trasformata nel tempo.

I colori predominanti sono verde e grigio: simboli di natura e tecnologia. Ai lati dell’immagine in silhouette, due metà del duomo, che oltre a richiamare il più rappresentativo dei monumenti di Milano, fungono da quadro visivo che incornicia il disegno, dando, dalla giusta distanza d’osservazione, l’effetto di un albero che si compone. Inoltre, in un contesto puramente espositivo, mettendo a fianco due cover della graphic novel, i margini delle silhouette coinciderebbero, andando a ricostruire la figura intera del duomo.

Lo sfondo vede un albero che si erge maestoso, le cui radici abbracciano i nostri personaggi, e le cui fronde si fondono con la cupola della Galleria Vittorio Emanuele II, perché, così come i protagonisti dell’immagine, anche lo sfondo vuole essere simbolo di una fusione tra il moderno e il passato, tra l’evoluzione verso un’era sempre più proiettata al futuro e un richiamo a quelle che sono le nostre radici, ovvero la natura e gli alberi che ci donano la vita.

LA STORIA DI MILANO

di Simone Stassano (Italia)

Per realizzare la copertina sono partito dal fare chiarezza su quali fossero gli elementi da inserire al suo interno: la storia e la natura. Ho dunque lavorato di sintesi per non sovraccaricare troppo la copertina. Per rappresentare l’evoluzione nel tempo della città, ho optato per un montaggio di diversi elementi storici intorno ad una figura umana. L’idea è stata quella di sviluppare la composizione attraverso un impianto circolare: ho inserito il personaggio principale, che ho supposto essere il re celtico conquistatore o fondatore di Milano, al centro della copertina in modo da simboleggiare l’origine della città e inoltre per creare un certo legame empatico con l’osservatore, altrimenti spiazzato dal non trovare traccia di umanità al suo interno.

Per quanto riguarda lo sfondo ho focalizzato l’attenzione sulle diverse epoche che hanno attraversato la storia di Milano, selezionandone cinque e ponendole intorno al personaggio centrale; le ho poi colorate in base alle caratteristiche di ogni età storica, per esempio bianco/nero, seppia e così via, il tutto inserito in una luce crepuscolare per accentuare l’epicità della composizione.

Ho inoltre affrontato l’altro tema principale, la natura, inserendo un grande albero nodoso al centro della copertina, dietro al personaggio, che con l’estensione dei suoi rami nello spazio crea un parallelo naturale allo sviluppo storico della città.

ORIZZONTE

di Gian Luca Elasti (Italia)

Giunto su un’altura, un uomo osserva il panorama, il futuro. Campi coltivati, grandi parchi, una città che si è aperta alla natura e che da essa è permeata, dando vita ad un unico ed equilibrato organismo. Attorno a lui degli alberi si elevano al di sopra di ruderi di guerre e industrie e divengono il simbolo dell’eternità della natura, della Grande Foresta. L’uomo è un Celta, è il fondatore di Medhelan e l’origine del suo percorso. Si trova in una posizione elevata, al pari degli alberi sovrasta il passato. Le sue imprese, il suo vissuto e la sua crescita l’hanno condotto in quel punto, un momento del suo viaggio in cui volge uno sguardo consapevole all’orizzonte. L’aquila è l’occhio della natura, che accompagna l’uomo. I due proseguono nella medesima direzione. Nella stessa immagine vengono a coesistere l’origine e il futuro, un cerchio che si chiude. Ciò che esiste tra questi due termini, quello è la storia.

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Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.