“Racconto di un Campano” di Gennaro Mariniello

“Racconto di un Campano” di Gennaro Mariniello

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Nell’adolescenza pensavo quanto fosse stata fortunata la mia generazione: non eravamo nati prima, o durante o subito dopo la guerra. Avevamo avuto così risparmiati periodi di terrore, orrori e sofferenze varie, patite dai nostri genitori e nonni. Ma poi…abbiamo vissuto e stiamo vivendo in un evo oscuro, degradato, bestiale. Chiunque legge la cronaca di anni fa, di oggi e del prossimo domani si imbatte in fatti e vicende che indicano negatività. In tutti i campi. L’elenco è senza fine…Avendo fondato assieme ad alcuni Amici l’Associazione Campania Plus ( positiva ) soffro enormemente nel vedere come ogni giorno si fa l’ elenco delle cose più turpi, truci, inquinanti, droganti, devastanti. E’ possibile che in quella che fu appellata Campania Felix non si salvi nulla? Dove sono gli Uomini? Esistono forse solo sembianze umane senza sostanza ? Nessuno che si impegni a sistemare, riparare, far funzionare e rilanciare, a donare ? I nostri genitori hanno fatto sacrifici personali inenarrabili, oggi incomprensibili, per farci uscire dalla povertà, dalle ristrettezze materiali e culturali, per farci studiare ed ambire ad un futuro di soddisfazioni ed agiatezze. E noi abbiamo campato e stiamo continuando a campare di rendita, senza investire granché nel futuro. Non nel nostro futuro ma in quello dei nostri figli e nipoti. Ho fatto politica attiva per oltre 12 anni. Ho staccato la spina a 26 anni perché vedevo solo farse e truffe. La storia successiva ha visto un crescendo rossiniano di demagogie, parassitismi, distruzioni ed abbrutimento di quanto edificato e fatto funzionare per secoli. Lo Stato è scomparso, fagocitato dall’anti-Stato, da bande fameliche di predoni che come sciami di cavallette hanno divorato ogni cosa. L’Italia non è più né uno Stato, né una Nazione. E’ scomparso il senso di comunità, di società coesa e solidale. L’Italianità è implosa. Non è stata frantumata da popoli o forze straniere. Ci siamo evirati da soli, siamo diventati un popolo sterile, triste, piagnucoloso ed inetto. Siamo capaci solo di lamentarci, di contare i danni materiali infertici dalla Criminalità Legalizzata ( Partiti, Sindacati, Istituzioni dell’ex-Stato, tutte, Lobby, Bande e Congreghe varie ), dalla Criminalità Organizzata, dai terremoti, dai cambiamenti climatici, dalle incurie e dalle volute non-manutenzioni dell’esistente. Eppure sono sempre più convinto che in Campania, come nel resto d’Italia, le soluzioni sono alla base, mai ai vertici. I vertici del Potere sono criminali e criminogeni: è la storia e non solo la cronaca recente a confermarcelo. Lì nulla è fatto per caso o per il bene comune. Il famoso nostro detto che i dritti campano ‘ncopp ‘e spall d’’e fessi è stato amplificato all’infinito. In tutti i settori v’è una regola aurea ( per loro ) che bisogna sfruttare al massimo il proprio turno per arraffare, predare e depredare, per mungere fino a farla morire la vacca (la comunità). La povertà, le difficoltà di questi tempi, le grida di dolore dei giovani senza opportunità di lavoro e di futuro, la sofferenza degli anziani che decidono di non comprare le medicine terrorizzati dal non arrivare alla misera pensione successiva, dipinge come un quadro di Brughel il Vecchio la miserabile fine che abbiamo fatto. Per mancanza di Coraggio e di Dignità, per essere diventati un popolo di servi, di prostituti, di corrotti e di collusi. Per aver continuamente firmato cambiali in bianco ai Truffatori ( veri ) della Politica ( falsa ). Per non avere più la volontà di fare sacrifici o di rischiare il proprio benessere. Eppure v’è da qualche parte il seme per investire nelle aspettative di vita e di lavoro dei nostri figli e nipoti, in una europea ( cioè civile ) qualità di vita, nel seguire virtute e canoscenza e non abitudini bestiali. Continuo a provarci…





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.