Il nuovo libro di Costanza Savini che ci traghetta attraverso la tempesta dei mali del nostro tempo e ci invita ad affrontarli con il coraggio e la fiducia di un bambino.
Oggi sulle pagine del nostro Scrigno Magazine vi scriviamo di una pubblicazione edita dalla Eunoedizioni, casa editrice siciliana che nasce nel 2010, a Leonforte in provincia di Enna, con l’intento di realizzare nel cuore dell’antica Trinacria una realtà editoriale che uscisse dagli angusti limiti territoriali offrendo opportunità e contaminazioni culturali. La direzione editoriale della Euno Edizioni è affidata a Emilio Barbera, già direttore responsabile di Città Aperta edizioni. La pubblicazione che ci hanno proposto è “Ismail e il grande coccodrillo del mare” un libello di una settantina di pagine frutto della penna fantasiosa, fluida e coinvolgente della scrittrice Costanza Savini originaria del Lago di Garda ma bolognese d’adozione. Fin da giovanissima ha cominciato a occuparsi di realismo magico e di storia delle religioni. Nelle sue opere emerge un’attenzione particolare per i temi sociali che vanno dall’emarginazione al potere curativo della “parola”, indagati sempre in una prospettiva metafisica dell’uomo e della natura. Secondo Ruggero Sintoni l’errore che fa il lettore medio quando si trova di fronte a un racconto con protagonista un ragazzo è quello di pensare che i destinatari siano per l’appunto i ragazzi o gli insegnanti e gli operatori dell’infanzia. Non è così quasi mai. Non lo è proprio per Ismail e il grande coccodrillo del mare, perché se da una parte può entusiasmare i più giovani per il suo contenuto avventuristico “alla Salgari”, agli adulti fa davvero bene. Ce n’è bisogno. Ismail non è un eroe nel senso più etimologico del termine; quel che fa gli costa anche fatiche immense: è solo uno di uno di quei tantissimi ragazzi del continente “al di là del Mediterraneo” che come lui sono solo uomini del nostro tempo. I suoi antagonisti non sono degli anti-eroi fiabeschi, ma alcuni dei tanti, troppi, malvagi sempre del nostro tempo. Non ci sono “aiutanti magici” in questo bel racconto, ma solo tante umanità, spesso anch’esse ferite nel proprio natale…, qualcuno si è anche reiventato un altro nuovo Natale. È un testo scritto e pensato per tutti, ma in particolare per ragazzi e adulti di ogni Nord, in particolare quelli dei paesi che si affacciano al nostro Mediterraneo e del Vecchio Continente, con la sapienza e la piacevolezza narrativa della scrittrice che ha tenuto aperti gli occhi, le orecchie, il cuore e la fantasia alle umane vicende di chi ci sta intorno. Quello della Savini è un racconto scorrevole, prezioso e senza pretese di voler fare letteratura, che vuole essere una cassa di risonanza per sensibilizzare i lettori ad essere ordinari eroi del quotidiano e combattere i mali del nostro tempo. Un libero racconto fatto di immagini della pregevole artista lettone Lolita Timofeeva , uno scrigno di verità narrate con gli occhi di un bambino, una storia che cattura la fantasia e scuote le coscienze. Una storia che facilita a riscoprire l’altro ma soprattutto se stesso, quella storia che aiuta a comprendere che “la tua Patria è dove è il tuo bene”.
CONSIGLIATO
Dalla seconda/terza di copertina
Quando ci troviamo di fronte a un racconto con protagonista un ragazzo ci viene da pensare che i destinatari siano per l’appunto i ragazzi o gli insegnanti e gli operatori dell’infanzia. Non è così quasi mai. Non lo è proprio per Ismail e il grande coccodrillo del mare, perché se da una parte può entusiasmare i più giovani per il suo contenuto avventuristico “alla Salgari”, agli adulti fa davvero bene. Ce n’è bisogno. Ismail non è un eroe nel senso più etimologico del termine; quel che fa gli costa anche fatiche immense: è solo uno di uno di quei tantissimi ragazzi del continente “al di là del Mediterraneo” che come lui sono solo uomini del nostro tempo. I suoi antagonisti non sono degli anti-eroi fiabeschi, ma alcuni dei tanti, troppi, malvagi sempre del nostro tempo. Non ci sono “aiutanti magici” in questo bel racconto, ma solo tante umanità, spesso anch’esse ferite nel proprio natale…, qualcuno si è anche reiventato un altro nuovo Natale. È un testo scritto e pensato per tutti, ma in particolare per ragazzi e adulti di ogni Nord, in particolare quelli dei paesi che si affacciano al nostro Mediterraneo e del Vecchio Continente, con la sapienza e la piacevolezza narrativa della scrittrice che ha tenuto aperti gli occhi, le orecchie, il cuore e la fantasia alle umane vicende di chi ci sta intorno.
Dalla quarta di copertina
Un racconto ricco di suggestioni. Dove c’è un pettine d’argento con effetti taumaturgici per chi lo usa, una Grande Casa del Circo cangiante e variopinta, una bambina nei flutti del mare che ritorna ogni notte, in punta di piedi, nei sogni di chi non ha fatto in tempo a salvarla. Una favola magica con un excursus avventuroso e un ritorno alle origini. Quasi un messaggio di recupero delle terre di partenza in senso geografico e spirituale. Ma, allora, Ismail è vittima o eroe di un destino ineluttabile? Ancora una volta la contraddizione conduce il lettore per mano alla ricerca della verità.