1- Dimentica il mio nome (Fumetto) di Zerocalcare
Quando l’ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell’innocenza giovanile e l’incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando. A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione.
2- LMVDM. La mia vita disegnata male di
Gipi ci racconta la sua vita: tra viaggi reali e psichedelici, problemi di salute e medici feticisti, uno dei più grandi autori di fumetti di sempre si svela come non aveva mai fatto prima, alternando il bianco e nero al colore, la quotidianità alla fantasia. Una narrazione in bilico tra dramma e comicità.
3 – Jenus di Nazareth: 7 di Don Alemanno (Intervista qui)
Il successo editoriale del 2013 e del 2014 (Ne abbiamo scritto qui) entra nella sua “seconda stagione” (o è “il secondo secondo avvento”?). Sconfitta la minaccia planetaria di Gozer e scoperto chi è il padre putativo di Jenus, per il figlio di Dio (Ronnie James?) si palesano nuove domande. Anche per queste ha tutte le risposte, solo che non se le ricorda…
4- Batman: il ritorno del cavaliere oscuro DELUXE di Frank Miller
5- Maus di Art Spiegelman
La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all’Olocausto, una madre che non c’è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli ebrei sono topi e i nazisti gatti.