Calcio malato, quando il razzismo sgonfia il pallone

Calcio malato, quando il razzismo sgonfia il pallone

Ieri sera nuovo e triste caso di razzismo negli stadi, quando i cori e gli striscioni vanno oltre lo sfottò calcistico e la goliardia di qualche colorita espressione.

Allo Juventus Stadium la Juventus ha vinto una partita mandando per tre volte la palla in rete, capita fa parte del gioco. Tuttavia la vera sconfitta non è quella della Napoli calcistica ma quella di tutti i tifosi campani che tifano Juventus e che stasera dinnanzi a cori razzisti e a striscioni come questo (FOTO)hanno fatto finta di nulla. Non sarete tifosi del Napoli, ma questa è la terra che vi ha visto nascere e crescere, ed esultare con gente che offende da anni senza ritegno la NOSTRA storia ed il NOSTRO territorio vi rende tutt’altro che vincitori.
Stasera avete perso di nuovo la partita più importante, senza senso di appartenenza non c’è tifo che tenga, sotto il Vesuvio ci siete anche voi: GAME OVER

Il messaggio è rivolto anche ai calciatori che per denaro dimenticano le proprie origini, dimenticano che sotto quel Vesuvio hanno cominciato a tirare i primi calci ad un pallone e sotto quel Vesuvio hanno le loro famiglie, dovrebbero indignarsi, dissociarsi e rifiutarsi di scendere in campo per tifosi che offendono le loro radici.

Ripeto questa sera la sconfitta è di tutti VOI, tifosi e calciatori che hanno chiuso gli occhi e si son tappati le orecchie dinnanzi alle ingiurie dei tifosi, e non chiamiamoli i “soliti facinorosi”

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Raffaele Cecoro





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.