Educazione siberiana: il mondo allo sfascio di Salvatores

Educazione siberiana: il mondo allo sfascio di Salvatores

‘Una storia che racconta un vecchio mondo alla fine, che crolla sotto l’urto di quello nuovo”: con questa lettura del romanzo ‘Educazione siberiana’. Gabriele Salvatores ha conquistato la fiducia dell’autore, Nicolai Lilin, che aveva respinto molte altre proposte, comprese quelle delle major americane, che vedevano solo una storia noir di mafia dall’ambientazione particolare per in questo suo best seller internazionale tradotto in 14 lingue. A raccontare questo incontro tra cinema e letteratura e’ stato lo stesso regista nella sua tappa a dicembre a Courmayeur in Noir

La storia si svolge in Russia in una comunita’ chiusa e violenta (perche’ e’ stata violentata) con precisi e rigidi rituali, appoggiati a una religiosita’ che vede rappresentare la Madonna con in mano due pistole e una scala di valori che disprezza la ricchezza, ha la picca, il coltello che bisogna meritarsi e non si compra, come centro, e risponde all’affermazione ”un uomo non puo’ possedere piu’ di quanto il suo cuore possa amare”, come dice il padrino John Malkovich a chiusura del trailer.

Perno ne sono due ragazzini, quasi due corpi e un’anima, che cresceranno, diventeranno uomini e saranno come strappati l’uno dall’altro per il diverso atteggiamento davanti al mondo che cambia, al crollo della vecchio mondo comunista, che resta comunque molto sullo sfondo, perche’ la storia vive attraverso le vicende personali dei personaggi.

 





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.