ESCLUSIVA: Nuova intervista a Mario “Gombolik”, il papà del cinquantenne Diabolik

ESCLUSIVA: Nuova intervista a Mario “Gombolik”, il papà del cinquantenne Diabolik

Dopo un anno Raffaele Cecoro e Scrigno tornano da Mario Gomboli (ormai amico della nostra testata) papà di Diabolik , in occasione del cinquantenario del fumetto, abbiamo deciso di dedicare un’ enorme finestra che seguirà tutte le celebrazioni. In questi mesi cercheremo di conoscere meglio il personaggio intervistando  chi da anni ormai da vita alle  fantastiche avventure che  ci accompagnano ormai ogni mese da 50 primavere.

Intervista a cura di Raffaele Cecoro

Salve Signor Gombolik,

Diabolik: cinquant’anni e non dimostrarli. Qual é l’elisir di lunga giovinezza del ladro più famoso del mondo?
In realtà non esiste una formula magica che abbia garantito il successo di Diabolik attraverso mezzo secolo. Né potrebbe esistere. Si è trattato di una serie di “formule”, ogni volta diverse, ogni volta aggiornate al tempo che passava. Agli esordi, indubbiamente il merito va ai nemici del Re del Terrore. Ai giornalisti benpensanti, ai magistrati conservatori, ai preti bacchettoni, agli insegnanti e ai genitori miopi… Insomma a tutti coloro che si scandalizzarono all’idea che potesse esistere un “fumetto per adulti”, con un cattivo vincente, e allora denunciarono, sequestrarono, censurarono e proibirono. Col prevedibile risultato di suscitare curiosità e interesse, di spingere migliaia di ragazzi (e non solo) all’acquisto e alla lettura della nuova testata. Anni dopo fu il turno degli imitatori (quelli che le sorelle Giussani definivano “la banda dei K”: Kriminal, Satanik, Killing, Sadik e compagnia) a dare, imprevedibilmente, nuovo impulso al personaggio. Infatti a loro va attribuito il merito di aver costretto le Autrici a “correggere il tiro”, a trasformare – dichiaratamente, anche nel pay-off – il loro “fumetto per adulti” in “giallo a fumetti”. Mentre gli altri puntavano sulla violenza splatter, sul sadomaso, sul morboso compiacimento della ferocia e anche sull’erotismo, Diabolik diventava meno feroce e più pragmatico, le sue storie si arricchivano di componenti sociali, la sua personalità si raffinava e “umanizzava”. Così facendo si mettevano le basi di un Personaggio con la P maiuscola, capace di evolvere, di adeguarsi ai tempi, di liberarsi dagli schemi e quindi di vivere avventure sempre diverse, sempre originali. L’attenzione a questa logica narrativa è sempre stata alla base di chi ha scritto le storie del Re del Terrore, allora come oggi, e grazie a questa abbiamo accumulato quasi ottocento episodi e riusciamo a scriverne ogni mese uno nuovo, degno dell’affetto che i suoi lettori ancora gli dimostrano.

L’Astorina, società editrice, ha deciso di festeggiare alla grande con un calendario ricco di eventi ci da qualche succulenta informazione o dobbiamo forzare la sua cassaforte?

Cinquant’anni sono un traguardo importante, ovviamente, e non potevamo che coglierel’occasione per l’ennesimo rilancio dell’immagine di Diabolik. Per questo abbiamo creato una mostra – ma forse sarebbe più corretto definirla “museo itinerante” – che raccontasse mezzo secolo di storia del personaggio attraverso l’esposizione di tavole originali, cimeli, gadget e documenti storici, il tutto arricchito da filmati e totem interattivi.

Cosa potranno ammirare i “diabolici” in questa mostra itinerante di cui lei tanto parla?

Qualche esempio: tavole originali del numero 1 (di cui una copia è esposta) e di altri albi che hanno fatto la storia di Diabolik; pagine di una sceneggiatura di Angela Giussani; la testa in gesso del Re del Terrore realizzata da Enzo Facciolo nel 1963; il prototipo del busto di Altea e di Ginko, che saranno re e regina di una futuribile scacchiera… E molto altro: vedere per credere.

Per quanto riguarda gli albi, nei prossimi mesi ci sarà qualche sorpresa per i collezionisti?

Dopo Pasqua sarà in edicola il Grande Diabolik di primavera, dedicato al remake del 3° episodio della serie, L’arresto di Diabolik, in cui Eva Kant fa la sua prima apparizione. Il Grande Diabolik estivo, invece, vedrà il ritorno di un personaggio storico (di più ancora non posso dire) e l’inedito di novembre, che uscirà nella data esatta del 50° della testata, farà venire un bel colpo ai lettori affezionati (dettagli top secret, ovviamente). Inoltre, sempre a Novembre, al Salone di Lucca presenteremo un volume, scritto da me e Tito Faraci e illustrato da Giuseppe Palumbo, che definire “originale” sarebbe limitativo.

Cambiamo leggermente argomento, ci sono novità sulla serie televisiva incentrata sul personaggio di Diabolik?

Finalmente pare proprio di sì, incrociando scaramanticamente le dita. Una casa di produzione romana, Stile Libero, in associazione con un produttore francese e un altro italiano (ancora segreto, ma per poco!), ha acquisito i diritti per una serie di dodici telefilm. Presentazione, se tutto va bene, in autunno e realizzazione entro il 2013.

Rimanendo in tema di media, Diabolik nonostante l’età cerca sempre di stare al passo coi tempi: Sito web, Facebook e televisione … Quanto é importante questo ai fini del successo che il personaggio mantiene tutt’oggi, ma quanto é importante soprattutto che Diabolik sia accessibile e connesso col pubblico tramite i social network?

Credo sia fondamentale che Diabolik, come peraltro ha sempre fatto sin dai primi anni, esca periodicamente dalla carta stampata e si faccia conoscere da un pubblico diverso, che poi magari comincerà – o ri-comincerà – a leggerlo nella sua versione originale e lo apprezzerà per quello che è di natura, ovvero un semplice, appassionante, storico fumetto.

La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato a nome di tutti i lettori di Scrigno e fan del Re del Terrore

Un Kordiale saluto a lei e a tutti i lettori di Scrigno!






Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.