ESCLUSIVA: Raffaele Cecoro incontra lo scrittore Mauro Smocovich

ESCLUSIVA: Raffaele Cecoro incontra lo scrittore Mauro Smocovich

 

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Mauro Smocovich nato a Pescara il 9 maggio 1966 è uno scrittore italiano.

È collaboratore editoriale e curatore di alcune riviste e collane editoriali dedicate al thriller e al noir. In particolare ha curato il DizioNoir (Delos Books, 2006), una guida agli autori e alle storie dell’inquietudine, ilDizioNoir – Fumetto (Delos Books, 2008) e il DizioNoir – Le origini del Giallo italiano (Delos Books, 2008). Fra le sue opere, la raccolta di racconti L’angelo Curioso/Imperfetto Silenzio (Noubs, 1997) e il romanzoNon è per niente divertente (Il Foglio, 2002 e Orient Express, 2006).

I suoi testi sono stati portati a teatro da Matteo Cotugno e Anna Rita Fiorentini con lo spettacolo Corpi Estranei, dalla DTFinc. (Camillo Di Tullio e Pierfrancesco Fimiani) con il diaporama Semplice esercizio e lo spettacolo L’Angelo Imperfetto e da Camillo Di Tullio con il diaporama Il bambino allo specchio.

Curatore della rivista telematica dedicata al thriller e al noir Thriller Magazine e, insieme a Sacha Rosel, del sito di letteratura dell’inquietudine e dell’imperfezione I pinguini nel sottoscala. Ha collaborato con le riviste Noir Magazine (De Agostini) e Fiction TV (Nuov@ Periodici). Cura inoltre il sito di Carlo Lucarelli, diValerio Varesi e di Marilù Oliva.

Ha creato il personaggio Cornelio Bizzarro, protagonista della serie a fumetti Cornelio – Delitti d’autore (Star Comics, 2008), insieme aCarlo Lucarelli e Giuseppe Di Bernardo. Nel 2011 scrive i testi per il fumetto Nuvole nere, sempre della Star Comics, ispirato alle storie di Carlo Lucarelli.

Dice di lui Carlo Lucarelli: «Mauro Smocovich è un narratore, e i narratori non hanno paura di usare qualunque espediente, qualunque mezzo, qualunque sfumatura per raccontare le proprie storie». in “Non è per niente divertente” di Mauro Smocovich (Il Foglio 2002) – dalla prefazione di Carlo Lucarelli.

INTERVISTA

Si presenti ai lettori di Scrigno.

Mauro Smocovich, scrivo cose. In compagnia e da solista. Firmate col mio nome oppure no.

Come è nata la sua carriera da scrittore?

La prima volta che un editore (Edizioni Noubs) ha pubblicato i miei racconti in una antologia è stata nel 1997. In quell’occasione ho conosciuto Carlo Lucarelli, lo contattai chiedendogli se avesse voglia di scriverne la prefazione. Nel frattempo lo avevo invitato a Pescara per un incontro col pubblico ad una fiera libraria. Lui lesse i racconti e accettò di scrivere la prefazione, anzi ne scrisse due, perché l’antologia era bi frontale. Non so se il volume sia ancora disponibile presso l’editore (www.noubs.it). In libreria non c’è più di certo, non tutti i libri riescono a sopravvivere sul mercato editoriale, ormai alcuni spariscono anche dopo qualche mese, altri in libreria non ci arrivano mai. Qualche racconto di quella antologia lo si può trovare anche in rete sul sito di Carmilla on line (www.carmillaonline.com), o su Thriller Magazine (www.thrillermagazine.it) oppure sulla rivista cartacea Writers Magazine (Writers Magazine). Prima del ’97 avevo scritto un paio di romanzi negli anni 80 con un mio amico, Gabriele, e insieme narravamo le vicende di una pazza famiglia, The Crazy Family. Eravamo giovani e inarrestabili. Battemmo a macchina le storie, le fascicolammo e le facemmo rilegare da una tipografia, a quel tempo non c’erano i computer. Avevamo 16 anni e il libro fece il giro di tutti gli amici. Ancora prima, a dodici anni avevo scritto alcune vignette satiriche che facevo girare in classe in scuola media oppure, sempre col complice Gabriele, mi divertivo a scrivere i testi di alcune canzonette, le registravamo su cassetta e le facevamo sentire in comitiva. Ci eravamo chiamati i Brodolosky Brothers! Insomma, mi sono sempre  divertito a scrivere storie.

 Si ispira a qualche stile o autore in particolare?

No, non direi. Però sicuramente mi hanno segnato alcune letture, alcune canzoni o film tv… Probabilmente però, anche se non ci ispiriamo a qualcosa in particolare le cose di cui ci nutriamo influenzano in qualche modo il nostro essere. Partendo da lontano, le letture che mi hanno segnato intorno all’età di dieci anni sono state il romanzo Radici di Alex Haley, e lo sceneggiato televisivo; i gialli di Agatha Christie, soprattutto Sipario e Dieci piccoli indiani; La fattoria degli animali di George Orwell, ma ancora oggi ricordo quanto piansi alla visione del cartone animato tratto dal romanzo; i racconti di Dino Buzzati, di Primo Levi, ma anche Il Cucciolo di M. K. Rawlings o Incompreso di Florence Montgomery. Incompreso, il film di Luigi Comencini, mi ha traumatizzato e la serie tv Le avventure di Pinocchio, sempre di Comencini, mi ha stregato. Non dimenticherò mai gli sceneggiati televisivi degli anni 70, come Il segno del comando, Belfagor, Ritratto di donna velata, Ho incontrato un’ombra, ma anche Ciuffettino e Sandokan. Al cinema direi che mi hanno segnato molto Il presagio e L’Esorcista, la saga del Padrino, Blade Runner, fino ai primi film di Tim Burton, l’anime Ghost in the Shell… Tornando alle letture, negli anni 80 ho apprezzato i racconti di Cornell Woolrich, Jack Ritchie o le storie impreviste di Roald Dahl, le canzoni di Enzo Jannacci, di Angelo Branduardi, Piero Ciampi… Saltando qua e là ricordo con piacere i racconti di Giovannino Guareschi e i film tratti dalle avventure di Don Camillo e Peppone. Alla fine degli anni 80 ho conosciuto e apprezzato la scrittura di Carlo Lucarelli, quando scriveva per Granata Press e Theoria, o il primo romanzo di De Luca uscito nell’89 per Sellerio. Poi ho apprezzato i romanzi di Christopher Moore (soprattutto La commedia degli orrori), e i racconti di Raymond Carver. Per il fumetto direi XIII di William Vance o le storie angoscianti di Philippe Foerster, o le avventure dell’ispettore Canardo di Benoît Sokal. Ultimamente non leggo molti romanzi, però sto riscoprendo la letteratura per ragazzi, i classici letti nella versione integrale, Lo schiaccianoci di E.T.A. Hoffmann, Peter Pan, Alice… Per il resto leggo molta saggistica, sul crimine, la scrittura per ragazzi (interessanti i saggi di Jack Zipes), la mitologia mondiale (nei saggi di Neil Philip), mi piacciono molto anche i libri di cucina, la chimica che si cela dietro un piatto di pasta, o anche il solo guardare le foto di piatti elaborati come fossero dei dipinti di alta arte. Le serie tv che preferisco invece sono Breaking Bad, Utopia, Accused, ma anche Spaced con Simon Pegg o Black Books con Dylan Moran o i cartoni animati splatter e demenziali degli Happy Tree Friends. Insomma mi piace il malinconico, l’angosciante, ma anche il grottesco e il demenziale e tutto questo sicuramente influisce sulla mia scrittura.

“Cornelio”, edito da Starcomics, ha consacrato il suo esordio nel mondo delle nuvole parlanti, ci racconti come e quando è stata concepita l’idea di un fumetto.

Nel 2007 ho incontrato per la prima volta Giuseppe Di Bernardo in Toscana durante un festival del noir. Da qualche anno avevo in mente di fare qualche storia a fumetti, e nei progetti di quel periodo ce n’erano un paio pensati insieme a Carlo Lucarelli. Avevamo voglia di fare un noir ironico. Quando ho conosciuto Giuseppe, parlando del più e del meno, gli ho raccontato anche di alcuni di questi progetti, di tre in particolare, e tra questi c’era Cornelio. Con Giuseppe è nata subito una sintonia (sfociata in seguito in amicizia) e riguardo Cornelio ci siamo scambiati alcune idee di sviluppo. Così il progetto si è arricchito di una nuova mente. Nel giro di qualche mese Giuseppe ne ha parlato con Dario Gulli che allora lavorava alla Star Comics. Pochi mesi e avevamo già fatto un paio di incontri presso la sede della casa editrice e ci siamo messi al lavoro. Cornelio poi ha avuto una seconda stagione, uno speciale, la ristampa della prima stagione e una app per iPhone e iPad (http://www.youtube.com/watch?v=O5X1yyi7uBg). Cornelio è un personaggio che ha ancora molte potenzialità, peccato che la Star Comics lo abbia accantonato. Eppure è la testata che ha venduto più di tutte le altre testate italiane della stessa casa editrice. Ma questi sono i misteri misteriosi dell’editoria, quelli che non si possono spiegare in maniera razionale.

Come è il suo rapporto con Carlo Lucarelli?

Be’, siamo amici. Ogni tanto ci si sente per telefono, ma più spesso mail e sms. Suoi impegni permettendo. Io e mia moglie, che lo abbiamo conosciuto insieme 15 anni fa, gli abbiamo chiesto anche di celebrare le nostre nozze, e così è stato. Nel campo lavorativo curo il suo sito ufficiale e ogni tanto faccio delle piccole collaborazioni, non so, la trascrizione delle interviste di Blu Notte per la loro pubblicazione o per essere utilizzate meglio durante le registrazioni in studio, qualche piccola ricerca per qualche articolo. Ma spesso le cose si mischiano tra lavoro e amicizia, gli mando dei messaggi segnalandogli qualche argomento, o qualche notizia uscita su internet. Poi ci sono le collaborazioni alla sceneggiatura dei fumetti, diverse volte Carlo ha ceduto i suoi racconti a titolo gratuito in virtù della nostra amicizia. Cornelio e Nuvole nere sono stati un grandissimo regalo da parte sua.

Tornando al personale, a quali progetti sta lavorando?

Continuo, dopo quasi dieci anni, a curare la rivista on line Thriller Magazine e il sito di Carlo Lucarelli (www.carlolucarelli.net). Inoltre curo i siti degli scrittori Valerio Varesi (www.valeriovaresi.net) e Marilù Oliva (www.mariluoliva.net). Sto scrivendo alcune storie per la rivista Splatter che presto dovrebbe tornare a cavalcare le onde del male, poi c’è qualche nuova miniserie in pentola, ma non posso dire molto. Da tre anni con Igor De Amicis stiamo lavorando a un nuovo Dizionoir riguardante le serie televisive, in passato sono già usciti tre Dizionoir (dizionari riguardanti il genere thriller, noir, poliziesco), uno generalista, uno sul fumetto e uno sul giallo e noir italiano (dalle sue origini fino ai nostri giorni). Ultimamente, grazie a una idea di Lucius Etruscus, inarrestabile collaboratore di Thriller Magazine, stiamo inserendo (in realtà al momento è lui che sta inserendo) schede approfondite su collane editoriali o serie televisive noir su un blog archivio che prima o poi renderemo noto. L’ultima di questi giorni è che mi è venuto in mente di metter su un blog dal titolo “Oggi non mi suicido più perché…”

Quali, invece,  vorrebbe realizzare nel prossimo futuro? Ha mai pensato al cinema?

Al cinema e alla tv, certo, ci ho pensato e ci hanno pensato anche altri. C’è una certa idea di portare Cornelio sul piccolo schermo, ci sono stati degli incontri con un produttore e i Manetti Bros. Vedremo… poi c’è la miniserie dei Varano, la famiglia di serial killer, che dovrebbe uscire per le Edizioni Star Comics. Il progetto è fermo da più di un anno… Ecco sarebbe bello anche per i lettori portarlo avanti. Una sceneggiatura è già pronta (e acquistata dall’editore), e ci sono anche una ventina di tavole disegnate dal bravissimo Rosario Raho, vedremo come andrà a finire. Poi ci sono in ballo tanti progetti, ma è difficile capire quali di questi andrà in porto, tra agenti che si presentano come supereroi e poi spariscono nell’universo, editori che vogliono il tuo lavoro gratis, o pensano un tanto al chilo o “3 al prezzo di 2” come al supermercato, editor che si scambiano favori o hanno da sistemare i loro pupilli… Il mondo del fumetto, ma anche quello dell’editoria in generale, è più mitologia che realtà, e non sto parlando delle storie raccontate su carta.

Un saluto ai nostri lettori.

Alla prossima, carissimi e carissime. Ci vediamo in giro.





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.