Julian Assange, un Prometeo moderno

“Il fondatore di Wikileaks come l’eroe greco che tradì le divinità per illuminare gli uomini”

Julian Assange, eroe per alcuni e nemico pubblico per molti, è l’uomo che ha trasgredito lo strapotere americano, trafugandogli segreti e confidenze e le ha portate agli occhi del mondo per illuminarlo. La mitologia greca tramanda una storia simile di un altro uomo, Prometeo, che dall’Olimpo scese per donare agli uomini il fuoco e che per questo fu condannato dai numi greci a una tortura esemplare. Il fuoco, in questa storia come in quella dell’australiano, non rappresenta una semplice reazione chimica ma racchiude in sè un significato importante: la luce del sapere e la sua libera diffusione.
Assange ha voluto, come Prometeo, illuminare le democrazie e i regimi di mezzo mondo con il suo fuoco alimentato da fatti e misfatti delle amministrazioni USA, colpendo e facendo imbarazzare Washington per alcuni commenti che rasentano il ridicolo. Dai recenti dossier rilasciati da Wikileaks traspare infatti il ritratto di un’America fragile e calcolatrice con un Pentagono sempre all’erta che ha paura di essere attaccato da chiunque e in qualunque momento, e un sistema diplomatico meschino e finora efficace, ma che tuttavia adesso costringe i leader a stelle e stisce a spegnere fuochi e incendi accesi da Assange a destra e a manca tra i centinaia di volti arrossiti della Clinton e di Obama. Per il Prometeo moderno ancora non si è trovato un capo di imputazione, nel frattempo si attendono i responsi dell’estradizione ma fino ad allora nessuno mangerà il fegato al biondo Julian, ma saranno gli stessi americani ad auto-torturarsi facendo ‘mea culpa’ per i propri errori.

Raffaele Cecoro









Pubblicato da Raffaele_Cecoro

Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.