Nessuna guerra è giusta

In questi giorni nei salotti d’opinione di mezzo mondo si sente  parlare di Libia e si cerca di rispondere ad uno strano interrogativo: questa guerra è giusta o ingiusta?
Come può uno spargimento di sangue essere giusto? Come le paure di donne e bambini possono essere giustificate? Se gli stati moderni democratici ricorrono ai missili anziché alle parole…

Dov’è la superiorità da essi tanto pavoneggiata? Perché combattere un popolo, uccidere civili? L’ ONU sta agendo come un medico che invece di estirpare l’epicentro di un tumore si mette ad operare gli organi di contorno. Il problema in Libia è un solo uomo e proteggere il popolo libico con i missili è un controsenso epocale. L’Italia storicamente, divisa tra pacifisti ed interventisti, si limita a fornire i mezzi, la Francia frettolosa e stranamente nervosa da il via alle ostilità e tutti gli altri, ONU compresa, barcollano in preda ad un’indecisione deleteria per le diplomazie di mezza europa. Obama a differenza del suo predecessore è uomo mite ha paura che una nuova guerra possa indebolirlo, chiede consigli, da ultimatum ma alla fine risponde, irritato dagli sberleffi del tiranno. Lui, Muʿammar Gheddafi, non si scompone continua imperterrito la crociata contro il suo popolo che ha dominato per 41 anni, a sua difesa si schierano oltre ad un esercito di mercenari anche la copiosa truppa di figli che copre i suoi spostamenti e si fa portavoce dei suoi messaggi. La domanda da porsi è unica: e giusto terrorizzare un popolo che vuole ribellarsi al suo tiranno? E’ giusto aggiungere violenza alla violenza? La guerra non è mai giusta, così non si aiuta un popolo così si fanno solo i propri interessi e quando si parla d’Africa non si può non  parlare d’interessi…

Cecoro Raffaele





Pubblicato da Raffaele_Cecoro

Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.