Perchè il Terrorismo odia la pace?

Voglio dedicare questo mio editoriale di fine settimana a Vittorio Arrigoni,36enne pacifista italiano ucciso brutalmente in quel di Gaza poche ore fa. Tralascio la cruda cronaca dei fatti vorrei  focalizzare maggiormente l’attenzione di voi lettori sui perchè della vicenda,cercando di penetrare tra le fitte trame dei re del terrore. Ai gruppi terroristici, erroneamente spesso viene collegato il fanatismo patriottico, con quest’ ultimo termine si vanno a configurare azioni mirate  alla salvaguardia della propria nazione, della propria religione e dei propri costumi. Il businnes del terrorismo oltrepassa le barriere della tradizione medio-orientale sfociando nella modernità delle peggiori menti criminali d’occidente,  ponendo le basi della propria ascesa economica sulle guerre e sul conflitto. I terroristi provano profondo astio nei confronti di associazioni umanitarie e in senso più generico nei confronti della pace. Quando ce n’è troppa, cercano scompiglio o creano un casus degenerandi, affinché possano porre in essere le proprie attività malavitose, traffico d’armi,droga e  loschi affari internazionali . Il terrorismo non sceglie a caso le proprie vittime, le scruta, le pianifica. Vittorio è dunque la vittima sacrificale di un progetto più ampio, un canale che porta diritto all’Italia è un’avvisaglia. Ma tuttavia il messaggio è  rivolto anche a Gaza, gli imbarazzi di oggi potrebbero trasformarsi in conflitti diplomatici, non è una semplice questione di rilascio dei prigionieri, ma è voler creare  attrito, visibilità e paura. Musica in sottofondo e tanta crudeltà, una sceneggiatura che sembra appartenere ad uno di quei film di hollywoodiana memoria che trattano malavita organizzata, ma questo non è un film e soprattutto non ha come sfondo la cittadella americana di turno ma Gaza segno che il terrorismo vuole costruire la propria notorietà, creando un gruppo di “gangster” quasi cinematografico, che possa mettere in ginocchio il mondo, un progetto ambizioso e speriamo che anche in questo caso, come nei miti impressi su celluloide, il bene riesca a prevalere e che Vittorio Arrigoni trovi giustizia in una parte di mondo dove lo spirito delle leggi non è mai entrato, a causa di società troppo chiuse alle evoluzioni, e saldamente radicate alle proprie culture contaminate dall’ombra oscura dei re del terrore.

Raffaele Cecoro





Pubblicato da Raffaele_Cecoro

Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.