Politica da cabaret

La tristezza di un comico che non fa ridere più

Silvio Berlusconi

Il premier sembra aver perso il suo vecchio appeal, nonostante i mille ritocchi chirurgici, e il bisturi sembra aver inciso tutt’altro che positivamente sulla sua popolarità. Come per ogni imperatore sopraffatto dai vizi e dalla vanità, sembra esser giunto anche il declino della fenice di Arcore, la sua verve comica e il suo cachet da seduttore non funzionano più, il carismatico ’bauscia milanes’ non attira, e oramai anche i giovani lo guardano con scetticismo.Inoltre con le ultime vicissitudini extra politiche ha forzato troppo la corda dell’opinione pubblica assottigliandola irrimediabilmente. Il buon Silvio è divenuto un comico che non fa più ridere e le sue orazioni pubbliche creano celati imbarazzi anche nella cerchia dei suoi fedelissimi, che con messaggi più o meno chiari fanno capire che l’era del berlusconismo sta per terminare. Anche il re della barzelletta ne è consapevole, ma prima di lasciare l’imperio vuole ripulire i tribunali di mezza Italia di tutti i fascicoli che lo riguardano. Il viatico paraclitico della carriera politica del qualunquista Silvio è tracciato e tra processi brevi, leggi adhoc e procedimenti più o meno ortodossi guidati dalla Ghedini Band siamo sicuri che si godrà a pieno la vecchiaia girando di harem in harem. D’altronde il lupo perde il pelo ma non il vizio…

Raffaele Cecoro





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.