RECENSIONE| L’impronta di Lorca [9L]

RECENSIONE| L’impronta di Lorca [9L]

Una graphic novel che ci porta in un viaggio nella vita del grande poeta spagnolo, dai primi passi nella sua città natale, allo scoppio della Guerra Civile. Dodici capitoli che raccontano la vita di Lorca a Granada, simbolo del regime di Franco, fino all’ultimo incontro con Dalí e Buñuel, ma anche il segno che il poeta ha lasciato negli Stati Uniti e a Cuba.

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Oggi torniamo a recensire, dopo la pausa estiva, un nuovo volume si tratta di una novella grafica di cui (a nostro avviso) si è parlato e scritto troppo poco, noi siamo riuscita a procurarcela in Luglio, e possiamo scrivervi che l’abbiamo divorata sotto la calura agostana come se fosse anguria fresca. Scopriamo perchè…


Premessa fondamentale quest’ Impronta di Lorca non è una biografia del celebre poeta spagnolo, bensì la sua vita vista e vissuta dagli occhi di un amico, un exursus dei fatti storici che si susseguivano: la guerra civile spagnola, il franchismo.

Nato in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel paesino di Fuente Vaqueros, Lorca è per vari aspetti un ragazzo prodigio, sebbene non raggiunga mai l’eccellenza – non per incapacità, ma per le pieghe del suo complesso carattere – in ambito scolastico. Nel 1909, si trasferisce assieme alla famiglia a Granada, vicina città dell’Andalusia, dove ben presto rimane profondamente coinvolto nelle attività dei circoli artistici del luogo. La sua prima opera letteraria, Impresiones y paisajes, viene pubblicata nel 1918, ma non ha particolare successo, se non in ambito locale.

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Nel 1919, giunge, per proseguire gli studi, a Madrid, dimorando presso la famosa Residencia de Estudiantes. All’Università stringe amicizia con Luis Buñuel e Salvador Dalí, così come con molti altri personaggi di grande rilievo della storia spagnola. Tra questi, Gregorio Martínez Sierra, il Direttore del Teatro Eslava, dietro invito del quale García Lorca scrive e mette in scena, nel 1919-20, la sua opera d’esordio, El maleficio de la mariposa, che però non viene accolta bene dal pubblico. Nel giro di pochi anni, García Lorca sa ribaltare questi iniziali insuccessi, divenendo membro di spicco dell’avanguardia artistica del proprio Paese: pubblica ulteriori raccolte di poesie, tra le quali Canciones e Romancero Gitano, forse il suo libro più conosciuto. Sul fronte teatrale, Mariana Pineda, con fondali disegnati da Dalí, debutta con grande successo a Barcellona.

Tuttavia, verso la fine del 1929, García Lorca cade vittima di una depressione sempre più profonda, esacerbato frutto dei sensi di colpa per una omosessualità che comunque sempre meno riesce a mascherare con amici e parenti, e tutto questo mentre al contrario la fama del suo Romancero Gitano cresce enormemente. Vedendo peggiorare le condizioni psicologiche di Federico, anche se forse ne ignoravano la causa, la famiglia di García Lorca organizza per lui – con la complicità diFernando de los Ríos, amico attraverso il quale riesce ad ottenere una borsa di studio – un viaggio negli Stati Uniti d’America. Questo viaggio, ed in particolare il soggiorno a New York, dove Federico frequenta per un breve lasso la Columbia University,assume una importanza fondamentale nella produzione poetica di García Lorca, che difatti compone quello che molti giudicano il suo capolavoro, ovverosia Poeta en Nueva York, incentrato sull’alienazione dell’uomo nella società moderna e sui meccanismi che permettono ai pochi di dominare sui molti. Un’opera molto avanti sul resto del panorama artistico coevo, così come lo sono le pièces teatrali che realizza in questo periodo, Así que pasen cinco años e El público, tanto che quest’ultima verrà pubblicata solo al termine deglianni settanta del Novecento, e mai integralmente. Dopo un breve ma importante e intenso soggiorno a Cuba, il suo ritorno in Spagna nel 1930 coincide con la caduta della dittatura di Primo de Rivera ed il ristabilirsi della democrazia. Nel 1931, García Lorca viene nominato direttore della compagnia Teatro Universitario la Barraca. Questa compagnia, fondata dal Ministro dell’Educazione, riceve l’incarico di portare in giro la propria produzione nelle più remote aree rurali del Paese. García Lorca non si limita a dirigere, ma ne è anche attore. È durante questo tour con La Barraca, che García Lorca scrive le sue opere di teatro più note, e denominate ‘trilogia rurale’: Bodas de sangre, Yerma e La casa de Bernarda Alba. Scoppia la Guerra civile spagnola: García Lorca lascia Madrid per Granada, con l’intenzione di salutare il padre.García Lorca e suo cognato, che era anche sindaco socialista di Granada, sono effettivamente arrestati mentre si trovano a casa dei Rosales, loro amici falangisti. García Lorca viene fucilato da militanti del movimento politico CEDA all’alba del 19 agosto 1936 perché di sinistra e omosessuale e gettato in una tomba senza nome a Fuentegrande de Alfacar nei dintorni di Víznar, vicino Granada.

I disegni in seppia di Hernández Carlos ricalcano appieno la sensazione di memoria storica che El Torres imprime in una trama che trasuda riconoscenza per una figura che ha ricevuto consensi solo parecchi anni dopo la morte. Di ottima fattura il volume, una copertina rigida opacizzata che racchiude pagine ruvide di ottima grammatura che rendono facile e piacevole la lettura.

Consigliato agli amanti di Lorca e della storia, un volume di pregio da avere in libreria.





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.