L’Italia é in crisi, e non solo economica ma anche di menti, le università italiane, statistiche a parte, non sono scuole di pensiero e di formazione ma semplici caste dove anziani docenti (baroni) come aedi tramandano un sapere sterile e dogmatico. Nozionismo, nozionismo ed ancora nozionismo, la maggior parte degli studenti italiani ammette di studiare a memoria recludendo il proprio talento per l’effimero piacere della meritocrazia. Il laureato automa senza idee, senza coraggio, senza spirito di iniziativa quanto serve alla crescita del paese?
Lasciarsi inculcare una materia ed espola passivamente senza un proprio pensiero critico ma soprattutto libero é un offesa alle intelligenze ed al talento, non sarebbe meglio operare con la maieutica socratica e far partorire ad ognuno quanto di meglio può offrire.
Il sapere é libero e non va imposto. La meritocrazia, quella palese e sfacciata, è per gli automi, é per quelli che credono che i docenti siano detentori della verità assoluta innalzandoli quasi a pantocratori. Bisogna abbattere quel melliflue muro che divide studenti e docenti, non bisogna seguire alla lettera i testi universitari come se fossero sacre scritture, il pensiero diverso non deve essere letto come una blasfemia, le università dovrebbero essere un laboratorio di pensiero ed esperienze non un futile e meccanico lavoro mnemonico, l’università deve ispirarsi alle antiche accademie greche dove sapere era sinonimo dell’ esser libero.
Personalità come Bacon, Croce, Kant, Aristotele o Socrate sarrebbero mai diventati quello che sono se avessero studiato in una delle nostre università inneggiando continuamente la famosa dea del ricordo Mnemosine? Vi siete mai chiesti perchè i grandi geni avevano tutti insufficenze a scuola, beh la risposta é semplice: avevano del talento, avevano delle idee che non hanno lasciato che fossero strozzate dalla meritocrazia apparente.
Raffaele Cecoro
FONTE: http://www.essenzialeonline.it
