A Roma il 14 maggio è stato presentato nella storica Libreria del Viaggiatore di Roma, in via del Pellegrino 165, il saggio-inchiesta di Antonio Musella sul lavoro dipendente in Italia, dal titolo “Nuovi schiavi (Il lavoro nell’Italia del Jobs act)”. Con l’autore sono intervenuti Beppe Allegri, il manifesto, Francesco Iacovone, USB.
Questo di Musella è un viaggio nel Belpaese dove il lavoro dipendente assume sempre di più i contorni di una forma di schiavitù post moderna. La nuova precarietà, le condizioni di impiego, le retribuzioni, i metodi di organizzazione del personale. Un’inchiesta che dà voce a chi lavora ai limiti della legalità. Partite Iva, addetti alla logistica, metalmeccanici, stagionali, freelance: tutti accomunati dalla precarietà permanete e da quel ricatto morale e contrattuale che chiamano “lavoro”. Un lavoro da schiavi. Schiavi al lavoro. In un Paese che vive nell’ossessione dell’impiego e nella dannazione della sua mancanza. Negli anni in cui l’Italia ha scoperto di essere povera, mentre i suoi nuovi poveri sono costretti a cercare, o strappare, un lavoro servile.
Antonio Musella, 33 anni, giornalista napoletano, reporter di Fanpage.it. Si occupa di diritti sociali ed ambiente. Con Round Robin ha pubblicato “Il Paese dei Veleni” (2013). E’ co-autore di “Chi Comanda Napoli” (Castelvecchi, 2012) e “Senza Traccia” (Castelvecchi, 2013). Il suo primo libro è “Mi Rifiuto” (Sensibili alle foglie, 2008).