LE INCHIESTE DI SCRIGNO: Le ferrovie

LE INCHIESTE DI SCRIGNO: Le ferrovie

La bella stagione oramai è alle porte, noi di Scrigno in questo periodo cercheremo, attraverso una serie di reportage dalle principali arie di transito italiane, di farvi conoscere tutti i rischi e i problemi da fronteggiare per muoversi nel nostro bel paese. La nostra prima inchiesta parte dalla stazione ferroviaria di Roma – Termini, il più importante snodo del centro – sud Italia.

REPORTAGE DA ROMA –TERMINI CENTRO STRATEGICO DELLA MOBILITA’ FERROVIARIA:

Termini – Nello scalo capitolino ogni giorno migliaia di persone si affannano per cercare di non perdere il treno o la metropolitana che li porterà a destinazione. Un’onda umana che non si arresta mai, né di giorno né di notte. La stazione romana sembra rispondere bene all’enorme stress cui è sottoposta, a una prima superficiale occhiata, infatti, il viaggiatore è accorto in un ambiente relativamente pulito, dove vi è una consistente presenza delle forze dell’ordine e una miriade di servizi collaterali, in quanto già da diversi anni, Termini è stata trasformata in un centro commerciale, con negozi, ristoranti ed altre infinita di negozi. Va detto, per onesta di cronaca, che la realtà non è cosi rosea. Il problema, che la maggioranza dei passeggeri riscontra, è una notevole carenza informativa, in quanto, gli schermi danno informazioni estremamente concise, non indicando tutte le fermate dei treni, i banchi informazione, in sostanza sono inutilizzati per mancanza di personale, in  tal senso un’azione efficace la offrono solo gli addetti delle FS, che cercano di dare un aiuto agli spaesati malcapitati di turno. Questa situazione penalizza oltremodo i turisti, e per una città come Roma il danno può essere molto pesante. Inoltre, intera area è afflitta dalla piaga degli zingari, che alleggeriscono i portafogli dei passanti, oppure ti assaltano alle biglietterie automatiche alla ricerca di monete, tutto sotto occhio distratto, speriamo non compiacente, di chi è preposto al controllo. Cari lettori non vi sognate di andare alla biglietteria, se non siete pronti moralmente ad affrontare una fina di almeno un’ora. L’aspetto più inquietante è legato alle parole udite dà alcuni addetti alla manutenzione, che hanno confessato, che sotto apparente modernità delle apparecchiature elettriche e meccaniche, di cui è dotata la stazione, in realtà si nascondono congegni risalenti al periodo fascista, parliamo di almeno 75/80 anni or sono, che sono oramai logore e obsolete. Non a casa, martedì 10 maggio ci fu un guasto agli scambi che provoca ritardi di circa due ore a tutti i treni, sia in arrivo sia in partenza. Nonostante tutti invito i nostri lettori a visitare la città eterna, un luogo dal fascino immortale.

Garofalo Ivano con la collaborazione tecnica di Vitolo Pasquale

 





Pubblicato da Raffaele Cecoro

Raffaele Cecoro ([email protected]) Casertano, laureato in giurisprudenza con una forte passione per la scrittura e per la letteratura. Da qualche mese ha cominciato la stesura del suo primo romanzo e nel tempo libero redige un blog letterario multitematico, il suo stile è un ibrido di humor e serietà.